Diritto d'autore, tabù da sfatare

Passione e collaborazione con la Siae che festeggia i 140 anni

Il Diritto d'autore pare delinearsi come una sorta di  tabù, un misterioso e allarmante “Innominato”, di cui in definitiva si sa sempre poco. Barriera che si può superare con incontri come quello che sabato 23 aprile ha aperto, nella Sezione Moderna della Biblioteca Joppi di Udine, il programma di “Aspettando... La Notte dei lettori 2022”.

Tutti attorno alla tavola rotonda, aperta da Martina Delpiccolo, direttrice artistica del festival, che ha indicato il grande problema da affrontare, risolvibile se c'è la stessa passione ad accomunare e guidare i vari protagonisti, com'è successo appunto durante la lunga e interessante mattinata, resa ancora ancora più speciale dall'intervento di Andrea Sandon, responsabile Siae per il Friuli Venezia Giulia, il quale ha esordito ricordando una data significativa per la Società italiana di autori ed editori, fondata il 23 aprile 1882, dunque esattamente 140 anni fa.

Un segnale di buon auspicio per quanto detto nel convegno iniziato con alcuni saluti. Hanno parlato l'assessore comunale alla Cultura, Fabrizio Cigolot (“Il nostro festival vuole interrogarsi su elementi concreti come gli aspetti patrimoniali e morali dell'atto creativo”), il presidente del Sistema Bibliotecario del Friuli, Paolo Montoneri (“In questi incontri cerchiamo di trovare una sintesi tra il mondo pubblico delle biblioteche e le esigenze di autori ed editori a tutela sempre del libro e della modalità gratuita con cui viene usufruito”), la responsabile della Biblioteca Joppi, Cristina Marsili (“Le nostre realtà svolgono un ruolo da intermediarie a tutela degli autori e nell'interesse dei lettori”), e la presidente regionale dell'Associazione italiana biblioteche, Elisa Callegari (“E' necessario approfondire  temi per certi versi ancora ostici, tra vincoli e normative”).

Martina Delpiccolo, parlando del tabù ancora rappresentato dal Diritto d'autore, ha citato il caso della scrittrice friulana Bruna Sibille-Sizia, autrice di romanzi fondamentali per la nostra terra, fonte di ispirazione per nomi celebri come Magris e Sgorlon, eppure vissuta e morta in povertà. E ha poi citato il vitalizio della legge Bacchelli, attribuito a grandi autori, ma - ha aggiunto - “tale assegnazione ha rappresentato anche una sorta di fallimento se è stato dato a chi ha prodotto opere d'ingegno senza ottenere il giusto riconoscimento per quanto fatto”.

La tavola rotonda è stata aperta e chiusa da due siparietti affidati all'attore Giorgio Monte che ha narrato da par suo, con ironia e intelligenza, i rapporti kafkiani tra autori e Siae e quanto sia complessa al giorno d'oggi la vita del creativo che si dibatte tra montagne di pratiche e di burocrazia.

Remo Politeo, presidente dell'Associazione librerie in Comune di Udine, ha spiegato come negli ultimi due anni sia cambiato il mondo del libro e delle librerie (“Nel nostro settore siamo abituati alle tempeste, ma durante la pandemia abbiamo saputo fare rete, per essere presenti comunque nella vita del lettore e non spezzare la filiera del libro. I lettori sono cambiati. Non sono aumentati, ma leggono di più. Ci chiedono maggiore attenzione e professionalità”).

Marco Gaspari, in tema di Diritto d'autore, ha chiarito i rapporti che si stabiliscono tra editori di una dimensione medio-piccola e gli autori, soffermandosi soprattutto su quelli al debutto, desiderosi di vedere pubblicata una loro opera, quando si stabilisce in particolare una conoscenza di reciproca fiducia, attenta all'aspetto umano più che a quello economico. Anche in tale caso - ha aggiunto l'editore udinese - ci sono sempre parametri da rispettare, con tempi e percentuali codificate.

Lorenzo Colautti, avvocato e autore di romanzi, ha quindi spiegato come è nato il Diritto d'autore, i cui albori sono collocati dopo l'invenzione della stampa mentre il diritto romano ne tutelava solo gli aspetti morali. Per venire alla nostra legislazione, la legge fondamentale è la numero 633 del 1941, successivamente integrata e aggiornata, anche sulla base di quattro normative a livello internazionale. Modifiche ancora necessarie in tempi di digitalizzazione sempre più diffusa.

Andrea Sandon ha quindi aperto il capitolo Siae con parole significative: “Noi gestiamo probabilmente la parte più fredda, burocratica, tecnica, legata al Diritto d'autore, ma assicuro che cerchiamo di svolgere questo impegno con costante disponibilità, trasparenza e la passione che ho notato in tutti gli interventi ascoltati qui, questa mattina. Il nostro motto è: Siae dalla parte di chi crea... Il Diritto d'autore a difesa della creatività è un problema culturale, che andrebbe insegnato a scuola come educazione civica. Tale diritto rappresenta inoltre un interesse collettivo. Per tale motivo, la Siae è un bene pubblico economico, su base associativa. Non fa dunque parte della pubblica amministrazione, ma lavora come strumento di diritto privato”. Sandon è poi entrato nel merito di aspetti specifici su come, tramite i contratti, la Siae possa tutelare i vari ambiti di competenza (il letterario, il musicale, il teatrale...) pur con grandi differenze tra loro.

Antonella De Robbio, coordinatrice del gruppo di studio open access e pubblico dominio dell'Associazione italiana biblioteche, ha infine illustrato come la lettura di opere letterarie in biblioteca debba avvenire nel rispetto di Diritto d'autore e protocolli d'intesa (e ha citato quale esempio da seguire il progetto Biblio Point, nato dalla collaborazione tra le associazioni di biblioteche ed editori), mentre Giulia Cane, della Mediateca Mario Quargnolo del Visionario, si è soffermata sui cineforum e su come effettuare la proiezione di film in varie situazioni, tra biblioteche, scuole o altro (“E' sempre fondamentale - ha sottolineato - l'aspetto etico perché solo rispettando il Diritto d'autore possiamo avere in futuro nuovi film. Insomma, bisogna operare nella legalità, pagando la Siae e dunque gli autori”). Infine un appello: “Lavoriamo insieme per portare la gente al cinema partendo proprio dalle biblioteche e dalla lettura dei libri”.