A Martignacco le “Sclipignadis” che danno sapore e sorriso alla vita

I friulani sono seri, riservati, ridono a stento, quasi per necessità più che per lieta e libera disposizione dell'animo? Niente paura, può anche essere così, ma poi il sorriso e il cuore gli si aprono davanti alle “Sclipignadis” di Enzo Driussi, “un galantomp”, come dice Angelo Floramo, che da tanti anni, tra libri, poesie, musica, apparizioni in tv, ci trasmette la cultura semplice, ma vera, radicata nella nostra tradizione, che si respira in universi pulsanti di vita e sincerità come quelli rappresentati dalle osterie storiche. E' lì che tutto, tra battute, pensieri, buon umore, si intreccia per cui Driussi può schierare tranquillamente le sue parole accanto a citazioni, rigorosamente in friulano, del filosofo persiano Omar Khayyam e del “grillo parlante” Roberto Gervaso, per lui maestri di saggezza e ispirazione. Di tutto questo, in maniera scintillante e coinvolgente, divertendo e facendo riflettere allo stesso tempo, Driussi ha parlato, nella sua Martignacco, in uno strepitoso dialogo con Martina Delpiccolo per un appuntamento di “Aspettando… La Notte dei lettori”, aperto dalla vicesindaco Antonella Olrzan, dall'assessore Alex Pinzan e da Paolo Montoneri, presidente del Sistema Bibliotecario del Friuli. E' intervenuto anche Rossano Cattivello, direttore de “Il Friuli”, che ha edito queste “Sclipignadis”, presentate come “une grampe di pinsirs, detulis e aforisims”, che Enzo dedica “a cui che, come me, al gjolt de musiche, de poesie, de compagnie, dai afiets, dai ricuarts, de speranze, dal ridi dai fruts, dai conseis dai vecjos, de voie di fa alc di bon, e che si displas di no ve fat avonde”.