A Pradamano eretici e inquisitori nel turbolento '500 friulano

I predicatori “quaresimalisti” erano contesi a suon di denaro dalle città che prenotavano i migliori di anno in anno. E così cercava di fare Udine che puntò gli occhi sul migliore, Andrea Ghetti detto il Volterra, la cui fama aveva però fatto storcere il naso a qualcuno della Curia romana. E in breve il venticello della calunnia sollevò attorno a lui il sospetto di eresia, facendolo finire in carcere, nonostante il sostegno di autorevoli personaggi, come lo stesso Jacopo Maracco, il vicario patriarcale giunto in Friuli proprio per vigilare sui rischi del luteranesimo... Vicenda questa che delinea singolarità, contraddizioni, atmosfera di un periodo turbolento e in definitiva non molto conosciuto, di cui parla Roberto Iacovissi nel suo nuovo libro, “”Eretici. Storie di preti, monache, predicatori, chierici, patarini e nobildonne nel Friuli del '500” (Edizioni Segno), presentato a Pradamano per la rassegna “Aspettando... La Notte dei lettori”. Al rigore assoluto nella ricostruzione di fatti e personaggi, Iacovissi ha aggiunto di suo il tocco di scrittore nel riempire con efficace immaginazione vuoti e silenzi per raccontare le monache eretiche del convento udinese di Santa Chiara oppure l'inquieta comunità gemonese, assieme ad altri protagonisti emblematici in quel secolo friulano. Aperto dall'assessore comunale Chiara Fachin, l'incontro si è concluso con Miriam Mantero per spiegare al pubblico come, con la sorella Cristina, sta ora proseguendo l'attività avviata nel 1988 dal papà Pietro quando creò il Segno, casa editrice specializzatasi in libri su tematiche religiose.