«Scrivo di spettacoli, musica, teatro, concerti, libri da oltre dieci anni. Sarò sincero: le interviste non mi erano mai piaciute, proprio come forma, intendo: le ho sempre trovate un po’ come dire… patetiche. E come stai? E parlami del tuo nuovo lavoro. Progetti per il futuro? Al massimo dell’originalità - si faccia una domanda e si dia una risposta. Per cui per tanto tempo le ho evitate accuratamente. Succede che un’estate di cinque anni fa scopro che viene in concerto in un remoto paesino della nostra regione un mio mito d’infanzia, cantante, simbolo dei mitici anni ‘80, di quelle cose al limite dell’improbabile, tanto per intenderci. E allora mi dico - si, per lui si può fare un’eccezione, anzi lo devo, glielo devo, me lo devo! Contatto l’organizzazione, mi dicono vieni verso le ore diciassette che fanno le prove così non c’è gente e puoi parlare con lui. Il giorno del concerto all’ora convenuta meno un minuto sono là. Lo vedo in lontananza che sta bevendo un taglietto, già quindi perfettamente integrato nel nostro life-style.»
«Mi presento e gli faccio - sarei qui per l'intervista.
Ma io non rilascio interviste, già da anni - mi risponde.
Cioè, avete presente il ragionier Ugo Fantozzi?! Ho sentito d’un tratto come cedermi le ginocchia ed ho pensato tra me… chi ha parlato? Che ha detto?
Mi scusi…
Due, forse meno, secondi di pausa che a me parvero eterni dove avrò perso qualche anno di vita e riprende - se vuoi però facciamo quattro chiacchiere!»
«Abbiamo parlato fino all’inizio del concerto, con qualche altro taglietto, anch’io mi sono subito messo a pari, e poi dopo l’esibizione siamo andati avanti a confidenze, progetti, ricordi, speranze, monadis (come si dice da queste parti). Abbiamo fatto le quattro del mattino e alla fine era lui che faceva le domande a me. Da quattro chiacchiere che dovevano essere erano diventate quaranta, quattrocento, quattromila.»
«Ma io non rilascio interviste, già da anni. Se vuoi però facciamo quattro chiacchiere.
Ecco, da quel giorno quello è diventato il mio approccio, il mio credo, la mia cifra stilistica come dicono quelli che sanno! Ho perso il conto del numero di quattro chiacchierate che ho scambiato sempre con grande piacere, originalità, entusiasmo e soprattutto spontaneità, ma quello che so è che ogni volta ne sono uscito arricchito, così come mi auguro ne sia sempre uscito arricchito chi ha letto, legge e leggerà… quelle quattro chiacchiere.»
E così, una volta presentato l’intervistatore,avremo il piacere di scoprire nelle prossime settimane le chiacchierate di Massi a “Quelli della Notte… dei Lettori”, una serie di interventi curati proprio da @Massi Boscarol alla scoperta di personaggi, storie, aneddoti, curiosità ed improbabilità sempre aspettando… La notte dei Lettori.